Con oggi inizia la pubblicazione di alcuni post estratti dal libro "Suoni dell'anima - l'essenza nascosta della voce" (Minerva Edizioni)
Affermare che la
voce possa essere utilizzata come una fonte di nutrimento, può apparire
quantomeno inusuale. Ma in effetti non esiste strumento più fruibile ed
immediatamente disponibile del nostro suono. Anche in questo caso, esistono , a
nostro parere, più livelli per quanto riguarda l’ emissione vocale: il primo è
fisico, grazie al quale vengono avvertite le vibrazioni a livello corporeo, più o meno intensamente, a
seconda del grado di sensibilità propriocettiva.
Il secondo, che può avvenire a livello
cosciente o inconscio, riguarda l’aspetto mentale, il pensiero, il dialogo
interno, e spesso implica un giudizio sulle qualità vocali stesse! A tal
proposito , un percorso di crescita adeguato dovrebbe portare invece proprio
alla sospensione di questo tipo di
giudizio. Approfondiremo più avanti questo aspetto così determinante.
Un
terzo livello riguarda la relazione che
intercorre tra Intenzione ed Intuizione. A nostro parere questi due
concetti sono interdipendenti. Mano a mano che viene
lasciato spazio all’intuizione, astenendosi ad esempio da un giudizio qualitativo, ecco che si può fare
strada la nostra Intenzione più autentica, quella libera da convenzioni, filtri
personali o sociali.
Questa
apertura verso la ricerca dell’ ”Intenzione intuita”, e non costruita, e la
presa di coscienza della stessa, porta inevitabilmente ad una crescita e uno sviluppo dei processi intuitivi stessi.
Questo chiarifica e fissa sempre di più quale
è o quali sono le intenzioni più vicine
alla nostra essenza spirituale, creando
quello che noi definiamo “Flusso di intuito intenzionale”, virtuoso quanto efficace ai fini dello sviluppo
personale e al nutrimento mentale e spirituale ottenuto
tramite la voce. L’intento più elevato cui tendere, per qualcuno corrisponde
agli obiettivi dell’Anima, che, in quanto tali, possono solo essere “intuiti” e
non conosciuti tramite i processi mentali convenzionali.
Questa
visione non è d’altronde un’invenzione recente, ma è una “pratica” ben
conosciuta e collaudata dalle società tribali dove lo Sciamanesimo è ancora
considerato una forma di terapia , con connotazioni di sacralità.
La
complessa e profonda spiritualità che permea questi riti, può venire
tradotta in un linguaggio più consono
alla mentalità occidentale, da noi
definita come l’equazione sciamanica : suono
(voce, tamburi, strumenti acustici,ecc) + intenzione = ...manifestazione….
Ed in
effetti, sempre da queste culture, ci vengono anche suggerite le strategie per
ottenere questa “manifestazione”, che nella fattispecie abbiamo chiamato
nutrimento.
© 2012 Lorenzo Pierobon - Veronica Vismara
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