lunedì 15 settembre 2008

Harmonics Art Ensemble: dal non-luogo alla cattedrale sonora

Giovedì 11 settembre nella chiesa di S. Maria Assunta a Canegrate (MI) si è esibito l' Harmonics Art Ensemble coro di canto armonico ed improvvisazione informale. Non sono la persona più adatta per fare il resoconto della serata visto che ho diretto personalmente la performance, ma i consensi ricevuti dagli addetti ai lavori e la calorosa risposta del pubblico, la sera stessa e il giorno successivo , mi spingono a scrivere. Ieri sera qualcosa di magico è accaduto. Il coro ha ben compreso la portata dell'evento e non ha mancato l'appuntamento. Prima del concerto la preparazione rituale : intonarsi con il gruppo, prepararsi per la prova più ardua il "divenire suono", uscire dal non-luogo. Poi il rituale della risonanza con lo spazio che ospitava l'evento (la chiesa), cercare di coglierne le vibrazioni per entrare in sintonia. Le mura hanno risposto , hanno cantato con noi. Percepire il pubblico e la sua energia, risuonare, vibrare e poi via per lasciarsi andare al flusso dei suoni, delle voci. Lunghe pause , momenti carichi di sacralità e ritualità, rispetto silenzioso, scambio continuo con il pubblico e l’ambiente, fusione di campi. Diritti verso la conquista dell’Unità. Una frase nell’ultimo libro di Oliver Sacks riassume in poche parole il modo di cantare di questo insolito “organismo vibrante”; “…...la velocità del preconscio non intralciata dalla riflessione” . Qualcuno potrebbe definirla improvvisazione, ma è molto di più. Significa lasciarsi andare, spegnere il rumore della mente e lasciare che le voci costruiscano la “cattedrale sonora” , ancora una volta lasciare che la voce abbandoni il “non-luogo” per spingersi verso i territori inesplorati della vibrazione e della coscienza. Il didgeridoo sapientemente soffiato e le percussioni dolcemente accarezzate hanno continuamente dialogato con il flusso sonoro delle voci, ora quiete ed eteree, ora concrete e imponenti. Mattone dopo mattone , nota dopo nota abbiamo costruito “la cattedrale nella cattedrale” Grazie di cuore.
Id opus est
Lorenzo Pierobon

© 2008 Lorenzo Pierobon

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Grazie a te Lorenzo. E grazie ai miei compagni "armonici".
Personalmente è stata una serata che se da una parte un po' temevo dall'altra bramavo "esperire". Non so se sia uno strano gioco del fato ma queste esibizioni capitano sempre in periodi e giornate decisamente critiche per me. Quindi beh ammetto di non essere riuscita a gustarmeli come avrei voluto, o meglio con la serenità che avrei voluto ma comunque è la mia essenza di quei momenti ad esser venuta fuori, non una parte marginale di me. Ed è stato in entrambi i casi "catartico", leggero, liberatorio e nello svuotarmi mi ha riempito di energia positiva, di emozioni forse indicibili ma condivise, ciascuno nella sua soggettività. Mi sono sentita parte di un noi, come se le singole individualità pur percepite non avessero confini certi e tangibili ma fusi gli uni dentro gli altri a formare un'unica armoniosa unità.

E torni al tuo quotidiano col sorriso Veroveve

veve ha detto...

Ops..l'anonimo di prima sono io :p